Il Cambio
Ora diamo una breve spiegazione del cambio; poichè durante la marcia su strada un veicolo a motore incontra resistenze molto variabili in modo discontinuo, mentre la potenza di un motore alternativo può essere utilizzata entro un limitato campo di velocità angolari, si rende necessaria l'adozione di un cambio il cui numero di rapporti di trasmissione sia compatibile con le esigenze di guida.
Di solito si usano cambi discontinui in cui i rapporti (marce) variano da tre a cinque; mediante un organo supplementare è possibile invertire il verso di rotazione dell'albero condotto (retromarcia).
I veicoli pesanti utilizzano anche un riduttore (albero di riduzione recante un certo numero di ruote dentate) che consente di raddoppiare il numero di rapporti; tale soluzione viene adottata per alcune automobili, ad esempio le fuoristrada.
Il tipo di cambio usato oggi è quello a innesti, e consiste: di un albero primario solidale con il disco condotto collegato al differenziale direttamente, tramite pignone, oppure indirettamente, tramite l'albero della trasmissione che è posto di norma allineato sul prolungamento dell'albero primario. Di un albero ausiliario (detto anche contralbero, albero di rinvio, intermedio); di un alberino della retromarcia.
Sull'albero primario, che riceve il moto dell'albero motore al quale è sempre collegato tramite la frizione, è calettata una ruota dentata che assume la medesima velocità angolare dell'albero motore (e pertanto è detto sempre in presa).
Sul secondario sono disposte, in folle, le ruote dentate delle varie marce esclusa quella con il rapporto 1; queste ruote vengono collegate, secondo il rapporto prescelto, alle corrispondenti ruote del contralbero, mediante un innesto scorrevole sull'albero stesso che è opportunemente scanalato; il bloccaggio di una ruota dentata del secondario fa ruotare anche l'albero condotto secondo la velocità angolare (marcia) prescelta; la marcia con rapporto 1, ciòè con velocità angolare pari a quella dell'albero motore si realizza collegando direttamente l'albero secondario, il cui estremo è sagomato in modo opportuno, con l'albero primario.